jueves, 4 de diciembre de 2008

ESTE APELLIDO



Sé que no tengo

sustancia ni verdad.
A veces me despierto
sin certeza de un cuerpo, de una casa o un tiempo
donde vivir mi vida.
No sé, a veces, quién soy.
Entonces me repito, me repito
lleno de temerosa maravilla:
¿Giuseppe Conte, yo? ¿Es posible?
¿Desde hace cuánto dura la ficción?
Giuseppe, como el padre
de mi padre —ninguno
ya vive entre los vivos—, Conte,
apellido de pobres, que es el tuyo,
apenas, si lo escribes.



Giuseppe Conte (Italia, Genova, Imperia, 1945)

(Traducción de Pablo Anadón)



QUESTO COGNOME

Lo so di non avere né sostanza
né veritá. Certi risvegli
è come se non avessi piú neppure
il mio corpo, né fossi più sicuro
di dove abito, né in che tempo
vivo la mia vita, né chi sonó.
Allora me lo ripeto più volte
pieno di una meraviglia impaurita:
Giuseppe Conte mi chiamo, è possibile?
Da quanto dura la finzione?
Giuseppe come il padre di mio padre
—nessuno di loro è più tra i vivi—
Conte, questo cognome da poveri
che ti appartiene appena se lo scrivi.









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